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Adottare un filare, una scelta per viticoltori di eccezione

Lascio tutto, e vado a vivere in campagna.
Quante volte, alla fine di lunghe giornate prigionieri della scrivania, balena nella mente questa frase! Un angolo di terra indisturbato e un lavoro semplice a contatto con la natura sono desideri che spesso sfumano per mancanza di tempo e di spazio.

Il progetto Adotta un filare nasce per realizzare questo sogno nella vita di tutti i giorni, regalandosi per un anno un’esperienza fuori dal comune, diventando viticoltori e produttori d’eccezione. Nel cuore del territorio del Barolo DOCG, a Monforte d’Alba, le vigne di Castelletto sono custodite infatti da numerosi “adottanti” che vedono giorno per giorno crescere le loro viti di Nebbiolo.

aromi dei vini riconoscere degustare

Dall’inverno fino ai mesi della vendemmia, chi adotta un filare entra in contatto con tutti i processi produttivi, imparando e mettendosi in gioco in prima persona nelle operazioni in campo. Tra dicembre e gennaio, si può sperimentare il complesso processo di potatura del guyot, il sistema di allevamento delle viti che permette di concentrare tutti i sapori del terroir in pochi grappoli per pianta.

Dopo i mesi freddi, si assiste al germogliamento delle gemme, selezionate con cura in fase di potatura, fino al processo di palizzatura. Questa operazione permette di “mettere in ordine” il vigneto, e di prepararlo al meglio per la produzione dei grappoli. I germogli ancora verdi tendono infatti a ricadere a terra, e vanno perciò indirizzati verso la luce del sole legandoli e sistemandoli sui fili di sostegno, operazione che viene eseguita rigorosamente a mano, pianta per pianta.

La parte più emozionante è quella del taglio dei grappoli, in cui si possono vedere finalmente i frutti del proprio lavoro, sapendo di aver contribuito non solo in maniera simbolica alla buona riuscita della vendemmia.

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Anche la vinificazione e l’affinamento sono parte integrante dell’attività di Adotta un filare, con la possibilità di vedere il grande sforzo e impegno che c’è dietro ogni singola bottiglia di vino. Infine, il momento tanto atteso: si degusta finalmente il Barolo nato e cresciuto grazie al proprio contributo e al proprio impegno, Barolo che dopo la giusta attesa acquista tutto un altro sapore.

Proprio lo scorso 6 ottobre, a Monforte d’Alba, tra le vigne della cantina Josetta Saffirio si è celebrata la Festa degli Adottanti: un appuntamento imperdibile per tutti i wine lovers che hanno aderito al progetto, che hanno così potuto respirare il profumo della terra e della vigna, ciascuno nel proprio filare.

Un’avventura meravigliosa per chi condivide la passione per questo vino, simbolo delle Langhe, vivendo con gli stessi valori di rispetto e cura della terra.

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Adottare un filare nel territorio del Barolo DOCG significa anche prendersi cura di un paesaggio, quello delle Langhe: patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2014, grazie al riconoscimento arrivato ai Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, le Langhe sono sinonimo di territorio e tradizioni che vanno custodite e tramandate.

Ed è emozionante esserne parte integrante, sostenendo nel proprio piccolo le persone che dedicano la loro vita alla viticoltura tradizionale, diventando parte di questa comunità ricca di cultura e storia.

 

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